Vincenzo De Cristo (31 dicembre 1860 – 5 giugno 1928) è stato un insegnante, storico, archeologo,folclorista, politico, poeta e letterato italiano.
Biografia
Vincenzo De Cristo, erudito di ogni disciplina, rappresenta il capostipite di una delle più note famiglie del luogo. Ricordiamo i personaggi: Domenico De Cristo, figlio (1887 - 1954), Francesco De Cristo (1896 - 1951) e Giuseppe De Cristo (1893 - 1966). Come afferma A. Zito de Leonardis: «Con ardente sacrificio, concepì e costruì la storia di Cittanova, raccogliendo in essa tutte le memorie patrie, esaltandone nell’eternità della gloria le più belle figure del nostro Risorgimento».E l’illustre poeta e latinista taurianovese Francesco Sofia Alessio scrive del conterraneo: «Era nato Maestro e scrittore, e fu di un’attività veramente fenomenale». De Cristo è il vero creatore degli studi storici calabresi, nonché fondatore e direttore dell’Osservatorio meteorologico di Cittanova, fondatore del Bollettino della Società Calabrese di Storia Patria, fondatore della Galleria Biografica delle Calabrie.
Sotto la guida del padre, Notar Domenico (patriota e umanista), compie gli studi classici prima di perfezionarli da se stesso in modo «perseverante, nell’austerità del suo ritiro, dove coltivò i tre sublimi ideali, per lui divenuti veri numi tutelari: religione, famiglia, scuola e patria». (Silvio Mollo)
Opere principali
- Prime memorie storiche di Cittanova.
- Cittanova nei fasti del Risorgimento italiano.
- La caduta di Gioacchino Murat e l'insurrezione della Calabria nel 1815.
- Cittanova nei fasti del Risorgimento italiano dal 1799 al 1870.
- Biografie di Luigi Chitti, di Placido Geraci, di Romeo, di Cardone.
- L'importanza della Piana di Calabria nell'archeologia.
- Tradizioni popolari ed origini del Comune di Molochio e di Feroleto della Chiesa.
- La scuola di S. Francesco d'Assisi e la Calabria.
- I terremoti di Calabria del 1783, del 1894 e la scienza.
Antologia
Nel Canto del Pino di Cosma, De Cristo ricorda con tristezza la sorte della sua città:e dal tuo seggio sei muto spettator delle sventure
che da tanti anni sulla tua cittade
incombon senza tregua, ella che un giorno
maestra e donna fu d’ogni sapere...
Per comprendere il suo forte legame alle tradizioni locali, riportiamo un aneddoto. Un giorno De Cristo, spettatore di un sorteggio fra alcune fanciulle, ode le parole:
Pumu pumu sdilli
e chi deti la deturilli,
e chi deti la mia rigina,
pu-za, feti, re-stan-ti-na.
Alla mente dello studioso, allora, balena che quelle parole incomprensibili dovevano essere la corruzione di qualche carme latino: «Pumus, pumus illa / et cui detur? detur illi; / et cui detur? mea? (m) regina (m) / posset esse, me (m) regina (m) / posset esse...».
La formula dialettale dovette aver origine quando il latino ancora lottava con il volgare idioma.
Bibliografia essenziale
- Arturo Zito de Leonardis, "Cittanova di Curtuladi" - MIT (CS), 1986
- Vincenzo De Cristo, "Cittanova memorie e glorie" - MIT, 1974
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